di Mindy McAdams
(Traduzione di Alessandro Attanasi)
Sviluppatosi in Cina fra i 3000 e i 4000 anni fa, il Go (chiamato Wei Ch’i in Cina e baduk in Korea) contende al backgammon il primato di essere il piu’ antico gioco ancora giocato nella sua forma originale.
Oggi a giocarlo sono milioni in Asia e migliaia nelle altre parti del mondo.
Il gioco del Go e’ un territorio immenso per il quale la mappa non sara’ mai completa
LA SUA STORIA
Il gioco ha avuto alti e bassi in Cina, dove Confucio lo ha considerato come una perdita di tempo, Mao Zedong imponeva ai suoi generali di studiarlo, e la Rivoluzione Culturale lo lo ha relegato a passatempo per gli intellettuali.
Il gioco arrivo’ in Giappone fra i 1200 e i 1400 anni fa, grazie a dei monaci buddisti che avevano visitato la Cina. Sembra che sia giunto in Korea prima del Giappone, ma e’ ormai ampiamente accettato il fatto che il gioco abbia raggiunto le sue massime potenzialita’ in Giappone.
Lodato dallo shogun Tokugawa, il Go veniva studiato dalla classe guerriera giapponese e in seguito fu istituzionalizzato con la fondazione delle quattro “Case di Go”, dove alcune famiglie sviluppavano e trasmettevano le tecniche del Go nello stesso modo in cui altre famiglie giapponesi sviluppavano e trasmettevano le tecniche di costruzione delle spade o il codice samurai. La popolarita’ del Go non si e’ mai affievolita in Giappone; esso si trova a tutti i livelli della societa’ ede’ dal 18-esimo secolo che il suo status e’ pari a quello della famosa cerimonia del te.
Oggigiorno i quotidiani giapponesi pubblicano articoli sul Go e spendono l’equivalente di milioni di dollari per sponsorizzare tornei annuali, che sono seguiti da un pubblico cosi’ ampio come la World Series e’ seguita negli USA dagli americani. I questi lunghi mesi di tornei, i migliori professionisti vincono premi che sono comparabili con quelli dei tornei di glof professionistici.
Per decenni i giocatori tailandesi e koreani con maggior talento andavano in Giappone a studiare il gioco. Ora anche in questi due stati si e’ sviluppato un sistema di Go professionistico e i futuri maestri si formano nella loro madreterra. In Cina il Go e’ tornato alla ribalta dopo la Rivoluzione Culturale, e una competizione annuale nota come “China-Japan Super Go” vede sfidare i migliori giocatori delle due nazioni, in un contesto di rivalita’ molto piu’ intenso di qualunque competizione possiate immaginare.
I professionisti, che studiano il gioco a tempo pieno sotto la guida di un maestro dall’infanzia fino a poco piu’ che vent’anni, giocano il Go al livello piu’ alto. nell’antica Cina il Go era una delle Quattro Arti, insieme con lal musica, il disegno e la poesia, e in una partita professionistica e’ possibile percepire la bellezza di una forma d’arte.
Anche oggi un giovane apprendista di Go va a vivere nella casa del suo maestro, detto sensei, per allenarsi in vista dei tornei professionistici.
Il set di gioco del Go ha un design estremamente semplice, che risale a secoli addietro. Le pietre bianche, 180, e quelle nere, 181, devono essere arrotondate. Il loro spessore puo’ variare, essendo quelle piu’ spesse migliori. Set di gioco economici hanno pietre di vetro o plastica, ma i migliori set sono costituiti da pietre bianche di conchiglia e pietre nere di ardesia. Una pietra dovrebbe essere tenuta fra le punte del dito medio e indice, e questa geometria base non dovrebbe essere cambiata.
Molto piu’ flessibile e’ il design del piano di gioco, il Goban; comunque ogni buon set di gioco avra’ un goban fatto in legno. Cosi’ come una scacchiera ha 64 quadrati disposti in una matrice 8×8, un goban ha una griglia di 19 linee orizzontali e 19 linee verticali. Versioni semplificate del gioco possono essere giocate anche su goban 9×9 e 13×13; per i principianti e’ fortemente raccomandato iniziare a giocare sul goban 9×9. Le linee sono sottili e nere, disegnate sul legno a mano per i goban di alta qualita’, e la griglia presenta 361 intersezioni.
Le pietre devono essere posizionate sulle intersezioni, non nei rettangoli, della griglia.
Un set di Go non e’ completo senza le ciotole che contengono le pietre. Come il goban, le ciotole (go ke) sono generalmente fatte in legno (sebbene sia possibile trovarle anche in plastica). La loro forma ricorda quella di una sfera schiacciata, con il coperchio simile ad un piattino. Durante il gioco il coperchio, capovolto, viene utilizzato per tenere le pietre avversarie catturate.
Ad un primo sguardo potrebbe sembrare quadrato, ma non lo è. Le dimensioni standard sono approssimativamente 16.5 in per 18 in (1 in = 1 pollice = 2.54 cm); Il goban è leggermente piu’ lungo che largo, ad evitare cosi’ la perfetta simmetria. Quando il gioco e’ finito e le pietre bianche e nere coprono quasi del tutto il goban, le pietre sono a contattto le une con le altre, riflettendo la natura del gioco stesso: i due giocatori usano le proprie pietre per accaparrarsi del territorio sulla superficie del goban, circondando delle aree che desiderano far proprie, ma nel contempo l’avversario cerca di distruggere o restringere tali regioni e al contempo creare piu’ territorio per se stesso.
Le pietre nere cercano di invadere le regioni bianche e viceversa, e dopo le varie lotte, al termine del gioco, le pietre sono generalmente a contatto le une con le altre, mostrando le battaglie vinte e perse, e formando una mappa dello schema di gioco dei due avversari.
Il goban all’inizio è nudo, come una tela vuota. Il gioco inizia a prendere vita fra la 30esima e la 50esima mossa, con il goban che ricorda uno studio preparatorio di un artista. Quando il gioco è finito, dopo 200/250 mosse, i gruppi bianchi e neri formano una stampa delle idee dei due contendenti. Un dei vecchi nomi del Go si puo’ tradurre come “conversazione fatta con le mani”, ed infatti il gioco è veramente una discussione relativamente alle scelte delle mosse.
Il Go e’ una sfida intellettuale che molti giocatori dicono essere piu’ complessa degli scacchi o del bridge, sebbene esso abbia solo poche semplici regole che possono essere imparate in mezz’ora. La complessita’ del Go deriva dall’enorme numero di possibili posizioni che si possono creare sul goban (diciamo circa 10 elevato alla 750!) e una ricchezza di situazioni ricorrenti che possono essere apprese solo giocando ripetutamente.
Esistono numerosi libri di Go in lingua inglese per iniziare ad imparare, ma la cosa davvero importante e’ giocare per poter migliorare.
infatti imparare il Go e’ un po’ come imparare a parlare una nuova lingua, quindi si puo’ imparare a sufficienza in poco tempo, ma sono necessari molti anni di studio per divenirne ferrati.
Non ti far scoraggiare da questo! Giocare a Go e’ cento volte piu’ divertente che fare esercizi di francese a scuola per esmpio!
Attualmente ci sono circa 25 milioni di giocatori di Go al mondo, essenzialmente nell’Est; in Europa i giocatori sono circa 100.000 e negli USA forse 20.000. I giocatori di oltre 30 nazioni si sfidano annualmente nel “World Amateur Go Championship”. Piu’ di 200 giocatori partecipano al Congresso di Go USA che si tiene in una differente citta’ ogni anno.