Diciottesima puntata, 19 maggio 2014
Il Go e i personaggi famosi prima parte
Anche se poco giocato in occidente, il Go e’ riuscito a conquistare alcune personalita’ di spicco. Celebrita’, attori e musicisti di tutto il mondo sono stati catturati dalla bellezza del gioco.
Naturalmente i primi ad essere stati attirati, come abbiamo detto spesso nei precedenti appuntamenti, sono stati fisici e matematici.
Oltre ai già citati fratelli Lasker, John Nash, Alan Turing, Nolan Bushnell, e Howard Marks (Mr.Nice) esistono numerose altre celebrita’ amanti del Go.
Il Dottor Philip W. Anderson, vincitore del premio nobel per la fisica nel 1977 per il contributo alle teorie sulla superconduttivita’, imparo’ a giocare a Go mentre studiava in Giappone negli anni 50 e riusci’ ad esportarlo in Inghilterra nelle universita’ di Cambridge ed Oxford. Da parte dell’associazione giapponese Nihon Ki-in gli e’ stato conferito un certificato di 1° dan onorario durante un torneo a Princestone, ateneo dove ricopre la cattedra di fisica dal 2007.
Sempre all’interno della stessa universita’, nei primi anni 50, grazie ad un collega giapponese, anche Albert Einstein venne a conoscenza del Go. All’interno del libro su John Nash A beatiful Mind e’ possibile trovare aneddoti riguardanti partite tra i 2. Come successo ad Anderson, anche Einstein e’ stato premiato con un certificato da dan onorario del Nihon Ki-in.
l matematico americano John Conway, molto noto per chi mastica teorie sui numeri e sul gioco combinatorio, e’ stato notevolmente aiutato dal Go durante i suoi studi. E’ stato lui stesso a dichiarare di aver inventato il concetto di numeri surreali analizzando alcune partite e guardando persone giocare all’universita’ di Cambridge nel 1967.
Una sua biografia, scritta nel Dicembre 2011, include una foto che lo ritrae intento a cercare la miglior mossa possibile su un goban.
Anche Bill Gates, ex-presidente della Microsoft, e’ un accanito giocatore di Go, come menzionato anche nel sito web della celebre compagnia. In un libro del 1997, Bill Gates Speaks, a pagina 227 e’ scritto a chiare lettere che 2 delle sue maggiori delusioni sono state quelle di non essere mai riuscito ad essere il miglior giocatore negli scacchi e nel Go.
Sicuramente pero’ ha potuto allenarsi con molti dei suoi impiegati, come Ya-Qin Zhang, capo del reparto di ricerca per la Microsoft in Asia, ritratto mentre giocava a Go sulla copertina di un giornale.
Per chiudere non possiamo non nominare Will Wright, creatore del gioco per computer Sim City e appassionato di Go da quando sua madre gli compro’ un set quando aveva 7 anni; rimase subito affascinato dal fatto che il Go, sebbene abbia poche regole, presenti numerose e profonde strategie.
Strategia e tattica
1 rispetta i principi detti nella lezione, anche A può andar bene mentre se ti senti sicuro delle tue capacità di combattimento anche B può andar bene
Lo yose (fine gioco) e’ una parte molto importante e complicata della partita. Se non lo giochiamo bene e’ possibile perdere anche piu’ di 20 punti. La cosa piu’ importante dello yose e’ capire il valore delle mosse, capire bene il sente e il reverse sente e conoscere i vari tesuji di fine gioco.
Ma andiamo con ordine: come si fa a conoscere il valore di una mossa? All’inizio del gioco e’ impossibile saperlo, al massimo lo possiamo stimare; nello yose invece e’ possibile ipotizzare tutta la sequenza successiva con un’accuratezza quasi certa.
Prendiamo un caso banale e proviamo a capire quanto vale giocare in quella zona
Confrontiamo A con B, la differenza tra le 2 sequenze e’ di 2 punti.
Il valore di una mossa si ottiene confrontando il punteggio delle 2 sequenze. Complichiamo un po’ la lettura alzando tutto di una linea.
Confrontando A con B, la differenza tra le 2 sequenze e’ di 6 punti.
Concentriamoci un attimo sulle ultime 2 mosse, perche’ bianco non ha giocato E1?
Dopo lo scambio 2 per 3, le mosse successive sono gote per entrambi, quindi ci sara’ il 50% di probabilita’ che la stessa mossa venga giocata da Nero o da Bianco. Per valutare allora diamo un punto ad entrambi dato che, se anche uno dei 2 avesse preso i 2 punti, allora l’avversario avra’ fatto una mossa da un’altra parte idealmente dello stesso valore.
Proviamo a cambiare la situazione solo ad una sola delle parti.
Confrontando A con B, la differenza tra le 2 sequenze e’ di 8 punti.
Cerchiamo di capire la strana sequenza in A. Dopo 3 per Bianco giocare E1 sarebbe gote, ma non per Nero. E’ presumibile quindi che sara’ Nero a giocare li’ successivamente, cosi’ come successivamente sara’ sente per Bianco fermare Nero dando atari. Possiamo capire un’altra cosa: nonostante le sequenze diverse, il valore della mossa non cambia sia che giochi Nero sia che giochi Bianco, questo perche’ il valore di una mossa si calcola paragonando i 2 risultati.
Possiamo facilmente immaginarci cosa succedera’ se anche la pietra di Nero fosse stata distante di 2 spazi.
Quindi riassumendo questa prima parte abbiamo dedotto che:
- Il valore di una mossa (indipendentemente dalle sequenze ottimali) e’ lo stesso per entrambi i giocatori.
- Se, nello stimare un valore, le mosse successive sono gote per entrambi divido i punti equamente.
- Se, nello stimare un valore, uno dei 2 giocatori ha il sente mentre l’altro no allora probabilmente chi ha il sente giochera’ quella mossa.
Supponendo che la piu’ grande mossa successiva valga 6 punti, conviene a Bianco giocare la mossa di reverse sente E1?