Decima puntata, 24 marzo 2014
Il Go nella settima arte
Il Go fa la sua prima comparsa in un film nel lontano 1942. Chichi Ariki (c’era un padre) parla di Shuhei Horikawa, professore di matematica, costretto a dimettersi dopo che un suo studente annego’ durante una gita. Siccome quando avvenne il fatto lui stava spensieratamente giocando a Go con un amico, Shuhei si colpevolizzo’ della sua morte e lascio’ il lavoro. Gli eventi lo portano a trasferirsi a Tokyo lasciando il figlio ad Akita. I due si rincontreranno dopo ben 20 anni.
Nel famosissimo cult Godzilla (1954), il mostro distrugge una nave dove alcuni marinai stavano giocando a Go. Probabilmente il grande rettile non e’ un fan del gioco.
Nel film Heaven Knows Mr.Allison (1957), ambientato nella seconda guerra mondiale, il caporale Allison si ritrova per vari eventi su un isola apparentemente deserta.
Trova invece una cappella abitata da un’unica suora. Come se non bastasse, un gruppo di militari giapponesi approda sull’isola insediandovisi. Allison, costretto a procurarsi del cibo, si infiltra nel campo nemico. Dopo aver rubato le vivande si ritrova la via di fuga occupata da 2 simpatizzanti del gioco. In compagnia di un ratto-topo gigante, il povero Allison aspettera’ pazientemente che i 2 finiscano di giocare per godersi finalmente il cibo depredato.
Nel film horror Borei kabyo yashiki (Black mansion cat, 1958) un maestro di Go gioca con il dispotico signore locale. Quest’ultimo chiede di rifare una mossa, ma il maestro non glielo concede, quindi ovviamente viene ucciso dalla spada del dispotico tiranno. Il despota, non contento, violenterà e uccidera’ anche la donna dell’uomo. Inutile dire che i fantasmi dei 2 perseguiteranno il signore e la sua discendenza nei secoli a venire!
L’iracondo signore punisce il maestro perche’ non lo lascia vincere.
Ma veniamo ai giorni nostri. Nel famoso film di Ang Lee, “La tigre e il Dragone” (2000), le protagoniste Yu Shu Lien e Jen Yu bevono un te’ sopra un goban appoggiandoci sopra le tazze (eresia!!).
Nel pluripremiato “A Beatiful Mind” (2001), Nash viene sfidato a Go dall’amico e rivale Martin. Dopo che Martin vince, Nash, contrariato, gli dice: ”Non dovevi vincere, io ho fatto la prima mossa.”
Il mio gioco era perfetto (evidentemente non cosi’ perfetto coff.. coff..). Il gioco e’ truccato, e se ne va. Verso la fine, i due amici si ritroveranno, a distanza di anni, nel solito luogo e, rievocando il loro passato, giocheranno di nuovo. Ci sono inoltre un paio di scene tagliate nel film riguardanti proprio il Go visionabili qui.
Nel wuxia “Hero” (2002) ritroviamo il nostro amico Shih Huang e 3 assassini che vogliono ucciderlo (strano!). Il protagonista senza nome, in udienza dall’imperatore, raccontera’ di come ha ucciso questi 3 assassini e vedremo vari flashback (veri e falsi) su come lui sia riuscito nell’impresa. Il primo combattimento, tra il protagonista e Cielo, uno dei 3 assassini, avviene in una suggestiva sala da Go.
Nel film cospiratorio “The international” (2009), il cattivone di turno mentre gioca a Go con il figlio dice: ”Questo e’ un gioco che richiede pazienza ed equilibrio. Devi pensare come un uomo di azione e agire come un uomo di pensiero.”
Successivamente i suoi scagnozzi lo chiamano e gli fanno presente che e’ alle strette; a quel punto l’uomo rivolgendosi al figlio chiede: ”Che cosa fare quando non c’è nessuna via d’uscita?” e il saggio figlio risponde: “La miglior cosa è trovare una strada per andare avanti.”
Nel bellissimo film “Il riccio” (2009), tratto dall’ancora piu’ bel libro ”L’eleganza del riccio”, un amico del padre della piccola protagonista cita un famoso proverbio di Go e poi fa il madornale errore di paragonare il gioco agli scacchi, oltretutto sbagliandone la provenienza; la piccola controbatte cosi: “E’ falso, i cinesi hanno inventato il gioco del Go, non i giapponesi… e non e’ un equivalente degli scacchi. Negli scacchi bisogna uccidere per vincere, al contrario uno degli aspetti piu’ belli del Go e’ che per vincere bisogna vivere ma anche lasciar vivere l’avversario. La vita e la morte sono solo le conseguenza di una costruzione piu’ o meno solida, quello che conta e’ costruire bene.”
Piu’ avanti la vedremo giocare con il nuovo vicino giapponese.
Nel Disneyiano “Tron: Legacy” (2010), Sam Flynn si ricongiunge con il padre nel mondo virtuale. Qui Quorra, un programma ribelle (dalle fattezze di una ragazza), gli mostra il famoso gioco (con un bellissimo goban trasparente) e gli dice: “Lo conosci? Spesso la sua calma (del padre) sconfigge la mia strategia aggressiva.”
Nel film biografico “Mr. Nice” (2010) il protagonista incontra la sua futura moglie ad un party mentre gioca a Go. Dopo avergli spiegato le regole gli dice: “Nel Go quello che ha piu’ liberta’ vince” e lui ribatte: “Come nella vita reale”.
Tokyo Newcomer (2011) e’ incentrato molto sul Go. Di fatto il protagonista Yoshiryu e’ un fortissimo amatore cinese trasferitosi in Giappone. Qui incontrera’ una vecchietta con cui fara’ amicizia e che lo aiutera’ a trovare lavoro. Fara’ poi la conoscenza di Shoichi, nipote della signora, ripudiato da essa a causa del suo stile di vita un po’ da teppista. Una sera Shoichi si presenta a casa di Yoshiryu sanguinante e gli chiede di nasconderlo, si scoprira’ in seguito che nel tentativo di difendere la sua ragazza da un gruppo di yakuza ne ha accidentalmente ucciso uno. Piano piano Yoshiryu, usato come tramite da Shoici per avere soldi dalla nonna, riappacifichera’ il rapporto tra i due. Nel mentre disputera’ un torneo di Go amatoriale dove, alla semifinale, verra’ squalificato perché accusato di essere un professionista. La realta’ e’ che il suo nome e’ molto simile a quello di un suo amico divenuto professionista. La vecchietta, che si scoprira’ appartenere a una potente famiglia di Go, sistemera’ le cose. Seguira’ un finale strappalacrime su cui non faro’ spoiler 🙂
Vi sono molti altri film dove il Go appare o e’ un elemento importante. A voi il compito di scoprire quelli mancanti!
Strategia e Tattica
Spero che non mi odierai per la lezione dell’ultima volta, oggi saro’ piu’ buono!
Bianco occupa 2 delle 3 liberta’ ma quando nero cattura ne libera 2 quindi in tutto ha 4 liberta’.
Se ovviamente l’occhio e’ piu’ grande le liberta’ aumenteranno ulteriormente, 4 spazi 7 liberta’, 5 spazi 11 liberta’. Ogni volta che lo spazio aumenta di uno bisogna aumentare le liberta’ del nuovo spazio meno 1.
Ma torniamo alle cose facili, le scale! Capirete subito perché si chiamano cosi vedendo l’esempio:
Bianco estende per aumentare le proprie liberta’ ma nero e’ sempre in grado di tenerlo in atari fino al bordo del goban.
Se durante il tragitto vi fosse stata una pietra nera la scala sarebbe finita prima. Ma se invece ci fosse stata una pietra bianca? In quel caso la pietra avrebbe rotto la scala, un vero disastro per Nero!
Bianco si connette ed ottiene piu’ liberta’, adesso nero ha un sacco di catene danneggiate.
Riassumendo, quando posso dare una serie di atari consecutivi a 1 o piu’ pietre c’e’ una scala. Se durante il tragitto non c’e’ niente, o una mia pietra, catturero’ le pietre avversarie, ma se c’e’ una pietra avversaria farei solo danni a cercare di catturare le pietre. Pensa inoltre a questo: anche se una scala e’ a favore dell’avversario tu puoi fare una mossa, a volte molto grande, per cambiare l’esito della scala e quindi costringere l’avversario a catturare le pietre in scala.
Per la prossima volta cerca di capire chi vincera’ questa scala!
Pensate alle scale di Hogwarts.